mercoledì 8 maggio 2013

"Rossi e neri sono tutti uguali"... ma che siamo in un film di Alberto Sordi?


Leggendo questo articolo della sempre vivida Barbara Spinelli una serie di domande incombeva nella mia mente come il sibilo notturno di un antifurto rotto. Persistente. Penetrante.

Osservando Alfano che, dopo aver occupato da parlamentare “per protesta” il Palazzo di Giustizia di Milano (leggi) viene nominato Ministro degli Interni e vicepresidente del Consiglio da Enrico Letta, vicesegretario del pd e nipote del vice in pectore del pdl, oppure leggendo la lista di viceministri, sottosegretari e presidenti di commissioni parlamentari popolata da un 30% di casi scandalosi (Formigoni all’agricoltura, Matteoli ai lavori pubblici, Cicchitto agli Esteri, Galan alla Cultura, La Russa alla Giunta per le Autorizzazioni a procedere, il banchiere Saccomanni all’Economia, Quagliariello alle Riforme Istituzionali) e da un 70% di semplici replicanti di vecchie dinamiche (Capezzone, Finocchiaro, Franceschini, Catricalà, Casini, Latorre, Sacconi, Vito, Boccia, Realacci), cosa pensano gli elettori del PD? Credono davvero alla storia strampalata dell’Unico-Governo-Possibile? Credono davvero che tutto ciò fosse necessario “per il bene nazionale”, e inevitabile?

Vedendo Berlusconi, contro il quale hanno votato lo slogan “smacchiamo il giaguaro”, fare il bello e cattivo tempo imponendo l’agenda del Governo, sue pedine (perché di questo si tratta) nei posti chiave, un suo fantoccio alla commissione giustizia, usare la minaccia di togliere la fiducia all’esecutivo come strumento negoziale (via l’Imu o cade il Governo, Nitto Palma alla Giustizia o cade il governo, e così via), come si sentono?

Credono al principio secondo il quale il pd, per “responsabilità”, possa anzi debba allearsi con chi ha dato ampie garanzie di “irresponsabilità”?

Non si sentono presi in giro da una classe politica, un’intera classe politica, che a fronte di una propensione al cambiamento senza precedenti da parte dell’elettorato si arrocca in un modo così plateale, rieleggendo lo stesso Presidente della Repubblica e gli stessi personaggi dei Governi Berlusconi e Monti, entrambi sfiduciati dagli stessi che ora ne sostengono gran parte dei componenti opportunamente rimpastati?

Non credono, gli elettori del pd, che il motivo per cui le poche voci discordi (Barca, Civati, Puppato, Vendola. Renzi chissà) abbiano infine accordato fiducia a Letta (Civati e Puppato) oppure siano state relegate di nuovo ai margini (Vendola), sia anche da ricercare nella convinzione che, in fin dei conti, forse col passare del tempo gli elettori dimenticheranno? Voi dimenticherete? Voi sarete disposti ancora a votare per queste persone, sia pure nelle mentite spoglie con cui si presenteranno alle prossime elezioni? Credete che un sindaco come Ignazio Marino – che a differenza di Pisapia non è stato scelto con le primarie - sarebbe indipendente dalle logiche dell’attuale dirigenza pd?

Perché se così stanno le cose, amici miei, allora ve lo meritate. Io, però, no.