venerdì 6 maggio 2011

Viaggio nel posto in cui trovar se stesso



Si passa attraverso un bosco silenzioso, sprofondato nella nebbia, perso nel tempo e un paese sospeso nella Maremma, trapassati entrambi da una strada troppo stretta per due macchine, tortuosa come lo erano le strade di montagna percorse da qualche raro carro di tanti anni fa. Si arriva nel luogo dove “Armonia” è la parola chiave per fondersi con l’ambiente. L’azienda biodinamica partorita dalla mente visionaria di Daniele Mazzanti e condotta insieme a sua moglie Vilma. Lui animato dagli ideali beat degli anni settanta, lei mente razionale acuta e sempre presente. La quadratura del cerchio.

Settanta ettari da usare per mettersi in sintonia con se stessi. Lo si fa attraverso gli elementi che compongono l’universo. La terra che partorisce i prodotti per il sostentamento (ciclo chiuso: tutto ciò che serve si produce e si consuma all’interno dell’ecosistema) e impolvera la pelle, l’aria che fruscia tra gli arbusti del bosco di cerri, il fuoco ch’è nei muscoli di cavalli liberi montati senza sella ma anche fra i fornelli dell’abile cuoca sarda, l’acqua che dalla profondità del suolo la testardaggine ha saputo scovare (180m di perforazione, mica bazzecole) per uso agricolo e che oggi irrora splendide terme di pietra a basso impatto ambientale. A ciascuno l’elemento più affine.

Un posto in cui può capitare di trovare parti di sé smarrite fra i nodi della vita quotidiana. Perché l’armonia che è alla base del progetto in qualche modo passa, contagia, avviluppa le persone predisposte all’ascolto. E’ così che i venti dipendenti di Daniele e Vilma hanno deciso di aderire alla “visione”, lasciando in alcuni casi impieghi più remunerativi.

Anche la vite trova spazio in questo habitat: il vino ha tre espressioni. Un Vermentino schietto e di facile beva. Il Solatìo igt, maggioranza Sangiovese, che si fa apprezzare per la rusticità verace e per il carattere (straordinaria la versione “sfusa” che accompagna i pranzi più semplici) e poi il Rio de’ Messi igt, Cabernet Sauvignon 80% con saldo di Merlot, che conferma la vocazione di questa zona della Toscana al Cabernet Sauvignon. E’ infatti questo il vino largamente più elegante e significativo dell’azienda, nonostante la relativa gioventù della vigna (circa quattordici anni): il 2006 esprime un naso fruttato scuro come la prugna e il mirtillo ma anche tonalità più severe di sottobosco e una sfumatura di inchiostro. In bocca è suadente, rotondo senza ammiccare, puntellato dalla buona sapidità e un tannino che lascia immaginare un fulgido avvenire. Lo stesso che noi immaginiamo per Daniele, Vilma e i loro due figli se sceglieranno, come tutto lascia credere, la strada della tutela orgogliosa di questo posto unico.

Az. Agr. La Cerreta
Località Pian delle Vigne - 57020 - Sassetta (Li)

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